Descrizione
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La Cappella dell’Addolorata di Episcopia: ultimo frammento di un paesaggio sacro diffuso.
Nel tessuto urbano moderno di Episcopia, dove le trasformazioni edilizie e sociali hanno cancellato molte tracce del passato, la Cappella dell’Addolorata resiste come ultima testimone riconoscibile di un'antica rete devozionale, fatta di piccole cappelle disseminate tra i vicoli del borgo e le campagne circostanti.
Costruita lungo l’antico asse viario secondario che collegava il castello al Monastero di Santo Jorio, la cappella è un esempio emblematico di architettura religiosa gentilizia del XVII secolo, nata all’interno del sistema del jus patronatus, ovvero il diritto di fondazione, manutenzione e gestione spirituale concesso a famiglie nobili o notabili locali.
Una cappella di famiglia: i Targiani e i Guerriero.
La Cappella dell’Addolorata, già nota nel Catasto Onciario del 1753 come Cappella di Nostra Signora dei Sette Dolori, era in origine affidata alla famiglia Targiani.
Successivamente, per via ereditaria, passò ai Guerriero, che ne conservano tuttora la proprietà.
Questa trasmissione patrimoniale riflette il legame profondo tra culto privato e prestigio sociale, tipico del Mezzogiorno moderno, dove i luoghi sacri erano anche spazi di rappresentazione familiare.
La cappella conserva una struttura semplice ma curata: è preceduta da una ringhiera con cancelletto, ha un portone ligneo recentemente decorato con rilievi, e al suo interno conserva affreschi (non specificati nel dettaglio, ma di presumibile scuola popolare o locale).
Accanto alla cappella si erge una piccola torre campanaria, dotata di orologio che per decenni ha scandito il tempo del paese, prima che le campane della Chiesa Madre ne prendessero il posto.
Un paesaggio devozionale perduto.
Nel 1753, Episcopia contava sette cappelle – un dato impressionante per un centro di piccole dimensioni – segno di una vitalità religiosa diffusa.
La Cappella dell’Addolorata è oggi l’unica ancora riconoscibile tra queste, mentre le altre sono:
San Rocco – rudere visibile in Via San Rocco;
Nostra Signora del Carmine – non identificata;
San Pietro – distrutta per i lavori dell’acquedotto;
San Giovanni – irrintracciabile;
Annunziata – scomparsa;
Santa Croce – sconsacrata, passata ai Frabasile e poi ai Calabrese, ora proprietà privata.
In questo contesto, la Cappella dell’Addolorata assume il ruolo di reliquia urbana, simbolo residuale di un tempo in cui la fede era capillarmente diffusa e intimamente legata alle famiglie del territorio.
Funzione storica e identità comunitaria.
Oltre al suo valore architettonico e genealogico, la cappella ha svolto nel tempo anche un ruolo rituale e comunitario: luogo di preghiera, di piccoli riti familiari, di culto mariano.
Il suo legame con l’iconografia dell’Addolorata – figura intensamente venerata nella spiritualità meridionale – ne rafforza il valore simbolico, soprattutto in occasione delle celebrazioni della Settimana Santa.
Una piccola cappella, una grande memoria.
La Cappella dell’Addolorata di Episcopia è molto più di un piccolo edificio religioso: è un monumento alla devozione privata, alla stratificazione storica del borgo, e alla resilienza del sacro in contesti di marginalità geografica ma ricchezza spirituale.
Meriterebbe non solo tutela, ma anche valorizzazione come tappa di un percorso di riscoperta del patrimonio religioso minore, spesso ignorato ma fondamentale per comprendere l’intreccio tra territorio, storia familiare e fede.
Modalità di accesso
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Continua su SS 18 Tirrena Inferiore
4,1 km
Svolta a destra verso Via della Canaletta
54 m
Svolta a sinistra verso Via della Canaletta
73 m
Continua su Via della Canaletta
900 m
Svolta tutto a destra e prendi SP13
7,4 km
Continua su Piazza Giovanni Commendator Rea
La tua destinazione.
Georeferenziazione
Indirizzo: Piazza Giovanni Commendator, Episcopia, Potenza, Basilicata, Italia
Quartiere:
Circoscrizione:
CAP: 85033